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Che Paese il nostro! Le sorprese sono proprio ad ogni angolo

Che Paese il nostro!
Le sorprese sono proprio ad ogni angolo

Lasciata la costa dell’Alta Maremma, scandita da Casale M.mo, Castagneto Carducci, Campiglia M.ma, tutti rigorosamente sui cocuzzoli alle spalle dell’Aurelia che costeggia il mare, girovagavo nell’entroterra, percorrendo una strada ricca di tornanti. All’improvviso dietro l’ennesima curva, uno spettacolo inaspettato. Parcheggio subito alla bell’è meglio, attirata come sono da quanto intravedo in questa accogliente ansa che fa la strada.

E vedo… Una serie di bassorilievi di marmo rosso, che scopro poi tipico di Sassetta.

Si, certo! Sono le opere realizzate per il Simposio di Scultura, appuntamento particolarmente amato dal “pianeta” arte/impresa, e che quest’anno ha doppiato la boa degli 8 anni!

È Sassetta che promuove il Simposio, un paese molto piccolo, delizioso, arroccato sulla montagna com’è, a 20 minuti dal mare, uno dei tanti che fanno da corona a questa regione splendida, per arte e natura, che è la Toscana. Il borgo testimonia quell’amore per l’arte che ha permesso che l’Italia sia il Paese che è, come ho avuto modo di constatare, imbattendomi fra l’altro in una gentile signora, al lavoro nonostante fosse il 14 di Agosto, Eleonora Lorenzelli, che ho scoperto attenta alle sue mansioni quale assessore in questo comune; mi ha consigliato con passione il percorso da fare per godermi al meglio il paese e… sono rimasta strabiliata. L’amore per il bello sprizza ad ogni passo.

Le opere vincitrici dei vari simposi susseguitesi negli anni, sono state collocate in luoghi adatti, e in modo professionalmente impeccabile con tanto di bella targa in ottone a corollario.

Sassetta è un esempio eccezionale. Porta avanti il discorso che, ricordiamoci, è il DNA dell’Italia, quell’Italia della bellezza e dell’arte su cui tutti noi viviamo di rendita, grazie a quanto operato nei secoli passati da chi ci ha preceduto, committenti e artisti, quando l’arte era molto seguita dalla popolazione. Basti pensare che tutta Firenze scortò Michelangelo dal suo studio fino a Piazza delle Signoria, dove sarebbe stato collocato il David, e che sa ancora infiammarsi così… Per il football però.

A chi e a cosa dobbiamo questo scarto, paradossale a ben vedere, per chi ha avuto la fortuna di nascere in Italia? La passione e l’amore, come dice James Hillmann, vengono dalla conoscenza, ma se a scuola, come ora accade, le nuove generazioni sono private degli elementi di base, almeno chi siamo e da dove veniamo, il degrado del patrimonio che abbiamo ereditato sarà inevitabile. Appartengo alla generazione che ha avuto la fortuna di frequentare  una scuola media che dava una preparazione tale da permetterci di essere consapevoli della nostra identità, dal latino che univa i ragazzi da Bolzano a Palermo, da Ventimiglia ad Ancona, alla storia dell’arte, incentrata sui Romani è vero, ma si arrivava almeno al Rinascimento.

A maggior ragione ringrazio quindi l’Amministrazione di Sassetta per la tenacia, il rispetto delle tradizioni e l’investimento in cultura che sta operando, certa che questa sia la strada  giusta per gli abitanti, per il mondo dell’impresa e per tutti noi, eredi di una tradizione assolutamente impagabile.

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